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Covid19, nel Comitato di Esperti per la scuola nessun referente per la disabilità intellettiva. La lettera di CoorDown

Oggi CoorDown ha scritto al Ministero dell’Istruzione e alla Ministra Azzolina per sottolineare come dal Comitato di Esperti chiamati a formulare e presentare idee e proposte per la scuola per la fase 2 dell’emergenza Covid-19 non è stato previsto un referente specifico per la disabilità, in particolare della disabilità intellettiva e relazionale.  Il Tavolo di lavoro è stato convocato per contribuire al miglioramento del sistema di Istruzione nazionale e vi parteciperanno esperti di altissimo profilo sotto i vari aspetti legati alla didattica, al digitale, della ricerca, della sanità e dell’Università.

Così commenta la Presidente di CoorDown Antonella Falugiani: “L’avvio del nuovo anno scolastico in presenza, quindi il rientro a scuola degli studenti e, nel contempo, il mantenimento della situazione di emergenza  epidemiologica, richiederà procedure, modalità comportamentali, azioni che necessitano di specifiche indicazioni e di procedure che possono essere indicate e suggerite solo da esperti del mondo della disabilità cognitiva, in quanto l’approccio è molto diverso da quanto previsto per la disabilità sensoriale e fisica.

Si intende solo precisare che per regolamentare le procedure da seguire nel rientro a scuola degli alunni, è necessario tenere presente che per una persona con disabilità intellettiva, occorrono strategie per apprendere regole fondamentali, come il distanziamento sociale, l’utilizzo dei mezzi pubblici, delle mascherine e di tutti i dispositivi di sicurezza, che non possono essere né ignorate né trattate da tecnici non esperti del settore. Per questo motivo, come già più volte in precedenza affermato, ci rendiamo disponibili a dare il nostro contributo e il nostro aiuto e se richiesto, a collaborare con i Suoi Uffici e con il Comitato di Esperti.”

Leggi e scarica la lettera 

Lettera aperta alla Ministra dell’Istruzione Prof.ssa Lucia Azzolina

Gent.ma Onorevole Ministra,
stiamo tutti vivendo questi momenti difficili con apprensione e preoccupazione, consapevoli del momento di straordinaria necessità nel restare tutti uniti per dare,ognuno di noi, il personale contributo nel fermare l’epidemia del coronavirus.
E’ ciò che ad esempio anche il CoorDown ha voluto fare, sospendendo la campagna sull’inclusione lavorativa, tradizionale campagna di comunicazione internazionale coincidente con la Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 marzo, allineando la nostra scelta con quella presa dalla comunità internazionale
dove le Associazioni di tutto il mondo infatti, stanno annullando gli eventi che non siano sul web o nei social e anche la tradizionale World Down Syndrome Day Conference di New York, conferenza Mondiale alle Nazioni Unite del 21 marzo 2020, è stata cancellata.

Considerato che anche l’OMS -Organizzazione Mondiale della Sanità- ha dichiarato l’epidemia da COVID-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale definibile come una pandemia, siamo consapevoli della necessità di tali disposizioni restrittive e le condividiamo pienamente.

Ma tutto ciò non può fermare la nostra attività di tutela dei diritti delle persone con sindrome di Down, con disabilità intellettiva o relazionale. Ci riferiamo nello specifico al D.L.del 23 febbraio 2020, n. 6 in merito a misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e dei successivi DPCM di marzo 2020 contenenti ulteriori disposizioni attuative, tra le quali la sospensione della didattica frontale delle scuole di ogni ordine e grado.

Tutto ciò ha fatto sì che le istituzioni scolastiche della scuola primaria e secondaria, al fine di garantire il diritto allo studio e nell’ambito della propria autonomia, abbiano attivato o potenziato tutte quelle modalità di apprendimento a distanza, attraverso le risorse didattiche del registro elettronico classi virtuali e altri
strumenti e canali digitali per favorire la produzione e la condivisione di contenuti.

Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, dopo il primo momento di comprensibile smarrimento, stanno attivando in modo responsabile, flessibile e autonomo, tutte quelle modalità ritenute utili a favorire l’apprendimento a distanza grazie anche alla continua innovazione tecnologica e la potenzialità di internet.

Attraverso le DAD (Didattica a Distanza) si consente di studiare e insegnare anche da casa rispettando i propri tempi e organizzando in modo autonomo la scansione temporale dello studio.

Ma questa, pur essendo una valida opportunità per mantenere un contatto sociale, per quanto riguarda la didattica può valere per lo studente normodotato o per una minoranza di studenti con disabilità intellettiva o relazionale, perché nella maggior parte dei casi gli alunni incontrano serie difficoltà se non viene prevista una
semplificazione e, inoltre, necessitano di tempi e modi adeguatamente predisposti.

Come garantire allora il diritto allo studio anche agli studenti con disabilità?

Qualcuno ha proposto, con il coinvolgimento delle famiglie, la domiciliarità delle attività didattiche da parte degli insegnanti di sostegno e degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione, obiettivamente una misura a nostro avviso irrealizzabile vista la situazione attuale. Inoltre, in questo modo, verrebbe ridotta la
partecipazione del docente curricolare e soprattutto mancherebbe la componente socializzante della condivisione con il gruppo classe, di fondamentale importanza sotto gli aspetti relazionali e di inclusione.

Pertanto, vista la complessità, non crediamo ci possa essere una ricetta unica perché adesso la priorità è l’ottenimento di risultati efficaci nel contenimento del virus fino al suo debellamento soprattutto attraverso l’impegno di ogni cittadino nel rispettare le indicazioni e le prescrizioni adottate dalle autorità.

Onorevole Ministra, conoscendo la Sua particolare attenzione alle tematiche della scuola e al grande impegno che Lei e gli Uffici Competenti del MIUR avete sempre testimoniato con presenza, condivisione, partecipazione e decisionali rapide, ci permettiamo di segnalare altri due aspetti ritenuti a nostro avviso di fondamentale importanza e che sicuramente Lei assieme ai Suoi Dirigenti ha preso in considerazione:

  • Per le scuole di ogni ordine e grado: i PEI “Sospesi” ovvero i Piani Educativi Individualizzati che in questo momento sono interrotti, appunto “sospesi”, da riprendere e aggiornare insieme alla famiglia, in tempi brevi (es. entro cinque giorni dalla ripresa delle regolari attività) oppure con modalità da stabilire urgentemente anche alla luce delle azioni messe in essere per ogni singolo studente con disabilità dalla propria istituzione scolastica;
  • Per la scuola secondaria di II grado: nello specifico per gli studenti con disabilità dell’ultimo anno delle superiori che seguono il percorso “semplificato” o per ”obiettivi minimi” i quali dovranno affrontare l’esame di stato e sono particolarmente penalizzati dalla attuale situazione di emergenza sanitaria.

Tenuto conto dei tempi relativamente stretti, in particolare per quanto riguarda la predisposizione del documento del 15 maggio dello studente disabile, ovvero la relazione finale che il Consiglio di Classe predispone per la commissione d’esame, riteniamo siano urgenti e indispensabili precise indicazioni del MIUR alle istituzioni scolastiche, che tale relazione, oltre a contenere la diagnosi funzionale dell’allievo, una sintesi del quinquennio scolastico, proposte modalità di svolgimento delle prove e la loro calendarizzazione insieme alla griglia di valutazione, debba considerare in maniera rilevante l’eccezionalità della situazione di emergenza attuale e delle relative compromissioni circa la predisposizione e la preparazione degli studenti del quinto anno, in particolare degli studenti con disabilità.

Nel ringraziare Lei e i Suoi Dirigenti per la sempre cortese attenzione e disponibilità, restando a disposizione per ogni eventuale Sua richiesta, porgo cordiali saluti.
Genova, 16 marzo 2020

Antonella Falugiani

Presidente CoorDown ETS